Le guerre d’Etiopia e di Spagna hanno dissipato equipaggiamenti, scorte e risorse; fragilità economico-industriali e materiali si sommano a ritardi tecnologici e culturali. Eppure, nel giugno 1940, Mussolini decide di perseguire un progetto espansionistico inconciliabile con gli strumenti militari di cui dispone. Nel 1940-1943, anche l’Aeronautica si usura in una guerra che ne disperde le forze in un confronto ‹impari›, qualitativamente e quantitativamente, con gli avversari anglo-americani. Travolte dall’armistizio (8 settembre 1943) e impreparate ad affrontarne gli effetti, le forze aeree si spezzano tra l’Aeronautica nazionale repubblicana, sorta nell’Italia centro-settentrionale occupata dai nazifascisti, e l’Aviazione cobelligerante nel Sud liberato dagli Alleati.
La seconda guerra mondiale nei cieli (1938-1945)*
Paese belligerante | Aerei prodotti in totale |
Germania | 124.000 |
Giappone | 79.500 |
Gran Bretagna | 134.000 |
Italia | 11.000 |
Stati Uniti d’America | 328.000 |
Urss | 124.500 |
*Lopez, Jean – Aubin, Nicolas – Bernard, Vincent
2018 Infografica della seconda guerra mondiale. Padova: Officine grafiche Muzzio.
NB: i dati riportati partono dal 1938, cioè dall’anno che precede lo scoppio del conflitto vero e proprio.