La Grande Guerra: piloti e aerei da ricognizione

Gli italiani sono precursori nella guerra aerea. Nel conflitto italo-turco, i primi velivoli hanno perlopiù compiti di osservazione e ricognizione, ma è naturalmente durante la Grande Guerra che il rilevamento, anche fotografico, di posizioni e movimenti nemici aumenta e si perfeziona. Nel corso delle ostilità, la ricognizione diviene una vera e propria specialità, tant’è che, a fianco di piloti e mitraglieri, troviamo ben 990 osservatori. Un compito che non allontana dai rischi e dalle incognite della guerra: alla fine del conflitto, le perdite assommano a 115 caduti, tra morti e dispersi in combattimento, cui si devono aggiungere le decine di militari deceduti durante l’addestramento e a causa d’incidenti in zona d’operazione.

I piloti

Altre sezioni